SquiLibri – Festival delle narrazioni

ALBA DE CÉSPEDES

Prima e dopo

Può arrivare, nella vita, un momento di presa di coscienza che diventa uno spartiacque definitivo fra il “prima”, l’epoca della spensierata e forse felice ingenuità, e il “dopo”, il tempo della scoperta della propria natura e della ricerca di un proprio posto nel mondo. Ma chi varca il confine è destinato a perdere per sempre quella felicità originaria, e anzi a mettere in pericolo, con il suo spirito anticonformista, quella di chi vuol continuare a recitare la parte che il fato gli ha assegnato alla nascita. Irene, giovane donna del Dopoguerra che, rifiutando l’agiatezza borghese preordinata che non lascia spazio all’autorealizzazione, insegue il sogno di una vita indipendente, comprende tutto ciò quando la sua giovane domestica Erminia decide di tornare dalla vecchia padrona, un’arida nobildonna che la tratta da sguattera ma che, così facendo, le riconosce un ruolo chiaro nella società. E da questo evento in apparenza banale Irene si rimette completamente in discussione; tutto quanto, il lavoro, i rapporti sociali, nonché la sua storia d’amore con Pietro, giunge a un punto di svolta cruciale.

Pubblicato per la prima volta nel 1955 e mai più ristampato dagli anni Settanta, Prima e dopo è un intimo racconto su cosa significasse essere una donna intraprendente ed emancipata nell’Italia del Boom: e ciò che più colpisce è il renderci conto di come la riflessione di fondo, per quanto mutato sia il contesto, appaia ancora prepotentemente attuale.

Alba de Céspedes (1911-1997), figlia dell’ambasciatore cubano a Roma, crebbe fra Roma e Parigi in un ambiente familiare colto e progressista. Iniziò giovanissima a scrivere racconti per i quotidiani, e nel 1938 pubblicò il suo primo best seller internazionale, Nessuno torna indietro. Dopo la guerra, nella quale prese parte attiva in seno alla Resistenza, portò avanti il suo impegno politico e intellettuale, largamente incentrato sulla posizione della donna nella società, in tutte le sue opere, fra cui ricordiamo Dalla parte di lei (1949), Quaderno proibito (1952) e La bambolona (1967), oltre che nelle numerose stesure per la radio e la televisione.

Maristella Lippolis ha esordito nella narrativa pubblicando racconti sulla rivista Tuttestorie diretta dalla scrittrice Maria Rosa Cutrufelli. I suoi romanzi e racconti sono abitati da donne che non rinunciano a desiderare di essere se stesse, universi femminili in movimento. Nel 1999 con la raccolta di racconti La storia di un’altra si è aggiudicata il prestigioso Premio Piero Chiara. Seguono i romanzi Il tempo dell’isola, Ed. Tracce; Adele né bella né brutta, Piemme, finalista al Premio Stresa 2008 e al Premio Giuseppe Berto; Una furtiva lacrima, Piemme; Raccontami tu, L’Iguana, da cui è stata tratta una riduzione teatrale dalla compagnia Teatro Aulò di Padova; Non ci salveranno i Melograni, Ianieri ; Abbi cura di te, Ianieri; La notte dei bambini, Vallecchi 2022, finalista nel Contest Social per il miglior romanzo di fantascienza italiano. È stata finalista del Premio Urania 2020 con l’inedito Oltre Tauersiti. Il suo ultimo romanzo Donne che non muoiono (in uscita per Vallecchi in giugno 2024) è una storia di salvezze e vendette, e racconta di donne che riescono a sfuggire alla violenza maschile. Collabora con la rivista Leggendaria e il LetterateMagazine. Nel Direttivo della Società italiana delle Letterate si è occupata delle scrittrici che abitano il vasto pianeta dell’Oltrecanone. Ha tenuto numerosi laboratori di scrittura autobiografica e narrativa e collabora con il Centro antiviolenza Ananke di Pescara. Scrive di libri sul blog www.maristellalippolis.it

Maria Rosaria La Morgia, giornalista professionista, ha lavorato in Rai fino al 2017. Laureata in Filosofia con 110/110 lode all’Università La Sapienza di Roma. Presso la stessa università ha conseguito il diploma in Tecniche Sociali dell’Informazione. Ha collaborato, a titolo di cultore della materia, con la cattedra di Antropologia Culturale dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara, tenendo seminari di materie demo-etno-antropologiche. Ha pubblicato circa centocinquanta articoli di carattere storico, ambientale, letterario e demo-etno-antropologico per quotidiani e riviste specializzate, tra cui “Leggendaria” e “Rivista Abruzzese”, (Lanciano, ISSN 0035-5739), rassegna trimestrale di cultura fondata nel 1948, accreditata ANVUR Aree Scientifiche 8-10-11. Tra le pubblicazioni più importanti: Contributo alla storia orale delle contadinanze Frentane, prefazione di Alberto M. Cirese, La Buona Salute, medici medicina e sanità nell’intervista con Silvio Garattini, C’era una volta in Abruzzo, Terra di Libertà, storie di donne e uomini nell’Abruzzo della seconda guerra mondiale, Laudomia Bonanni, il protagonismo delle donne in Sul cammino della modernità – protagonisti abruzzesi dall’unità d’Italia al secondo dopoguerra e Elena Marinucci- una vita dalla parte delle donne nel volume Nel labirinto del secolo breve a cura di Franca de Leonardis e Fabrizio Masciangioli, nel 2023 per Ianieri edizioni Sul Sentiero della Libertà con Franca del Monaco. Studiosa di storia del Movimento delle donne, è socia fondatrice del “centro di cultura delle donne Margaret Fuller”.  È presidente dell’Associazione culturale Il Sentiero della Libertà.

Intervengono Maristella Lippolis e Maria Rosaria La Morgia. Letture di Emanuela Di Nicola.