con Maura Chiulli, Domenico Maria Del Bello e Valerio Valentini
SABATO 24 GIUGNO – ORE 18:30 – LARGO MODESTO DELLA PORTA
I vostri nomi sono come giganti decapitati che sanguinano di nero oblio: siete le fragili voci l’irriducibile ritmo di bellezza si contorce sotto gli artigli delle vostre penne.
È il 20 aprile del 1910 quando Pascal ‒ all’epoca Pasquale ‒ D’Angelo e suo padre ottengono il permesso di sbarcare in America. Dalla sua terra, quella delle alture abruzzesi, dove adolescente alternava già i giorni di scuola al lavoro dei campi, magra fonte di sostentamento della sua famiglia, a sedici anni Pascal approda al sogno americano. Lascia dietro di sé il suo paese natale, una frazione di Introdacqua, ai piedi della Maiella, gli amici, le usanze che avevano nutrito la sua infanzia, e, soprattutto, una madre che abbraccia in lacrime non sapendo se la rivedrà mai più. Accolto dal fragore e dalla frenesia di una città totalmente estranea a ciò che aveva conosciuto fino ad allora, il lavoro duro segna la monotonia dei primi quattro anni di permanenza. Non c’è pioggia, freddo o sole cocente che fermi l’attività dei braccianti emigrati in queste terre dove ben presto conoscerà le figure dei capisquadra e dei “commissary man”. Quando il padre decide di tornare in Italia, lui resta. Viaggia da una parte all’altra del continente tra giornate sottopagate o non affatto retribuite, la fame e la costante incertezza. Ma Pascal è animato da un insanabile desiderio di conoscenza. Tra ore di lavoro massacranti e riposi in luoghi freddi, malconci e sovraffollati inizia a studiare le lingue. Si interessa al teatro, alla musica e, soprattutto, a quella che è la sua più grande passione, la scrittura. È una mattina di novembre del 1919 quando decide di andare a New York, città nella quale scopre ancor di più l’asprezza di una vita di stenti. Ma Pascal è tenace, la sua volontà ha la durezza delle pietre che spacca ogni giorno e la sua prorompente vocazione costringerà quel mondo che inizialmente lo ignorava a guardare ben oltre il suo vecchio pastrano.
Pascal D’Angelo, nato a Introdacqua il 19 gennaio del 1894, è stato un poeta italiano.
All’età di sedici anni emigrò negli Stati Uniti assieme al padre, dove cominciò a lavorare come manovale.
Forte divenne in lui il desiderio di pubblicare le sue poesie, tanto che a un certo punto lasciò il lavoro per dedicarsi esclusivamente alla scrittura. I suoi sforzi furono ripagati: Pascal D’Angelo divenne presto un caso letterario e pubblicò sulle più prestigiose riviste letterarie dell’epoca. Nel 1924 esce il suo primo vero esordio letterario “Son of Italy”, romanzo autobiografico.
Nel 2003 Stefano Falco girò un documentario intitolato: Pascal D’Angelo, il poeta del piccone e della pala.